I genitori di Saman Abbas sono stati inseriti nel database dell’Interpol. Ora possono essere arrestati in qualsiasi parte del mondo
Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i genitori di Sama, la giovane pakistana scomparsa da Novellara lo scorso 30 aprile e ritenuta, ormai, morta, sono stati inseriti dal Ministero della Giustizia nella banca dati dell’Interpol. Questo significa che i due possono essere arrestati in qualsiasi parte del mondo si trovino, a cui po farebbe seguito la richiesta dell’Italia di estradizione, al fine di sottoporre i soggetti alle verifiche del caso.
I contorni della vicenda di Saman Abbas sono ormai abbastanza chiari. Grazie alle dichiarazioni del fratello minore dalle ragazza, gli inquirenti sono quasi certi che la giovane sia stata uccisa dallo zio per essersi rifiutata ad un matrimonio combinato nel suo paese d’origine. Alla base del matrimonio combinato ci sarebbe una motivazione legata alla tradizione del villaggio di origine della famiglia di Saman e una motivazione economica, secondo cui le proprietà, case e terreni, debbano restare all’interno della famiglia. Per questo motivo, per Saman, era stato scelto come marito, un cugino.
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Saman, però, in Italia aveva conosciuto un altro giovane, sempre pakistano, e i due si erano innamorati. Volevano sposarsi e vivere serenamente le loro esistenza. La giovane non avendo i documenti, sequestrati dei genitori, ha scelto di recuperarli, andando così in contro al suo tragico destino.
Sia i genitori che lo zio, colui che è considerato l’esecutore materiale del delitto, sono ricercati e di loro non si hanno notizie dal giorno del presunto delitto. L’unico ad essere stato arrestato è un altro cugino di Saman, che agli inquirenti ha detto di non avere nulla a che fare con la vicenda e che la sua non era una fuga, ma di un trasferimento in cerca di un lavoro. Venerdì prossimo, il tribunale del Riesame di Bologna deciderà sulla misura cautelare di Ikram Ijaz. Il 28enne attualmente è nel carcere di Reggio Emilia. Intanto, proseguono senza sosta le ricerche del corpo di Saman nelle serre e nelle zone limitrofe all’azienda agricola dove lavorava la sua famiglia.
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