Roberto Speranza, a Che tempo che fa, ha parlato di vaccini, mascherine, dichiarando: “non dobbiamo vanificare gli sforzi fatti”
Intervenuto ieri sera a Che tempo che fa, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha affrontato le tematiche relative alle vaccinazioni, dichiarando che l’Italia, attualmente, sta vivendo una nuova fase, grazie proprio alla campagna vaccinale, che nel mese di giugno vivrà un ulteriore incremento per l’arrivo di nuove dosi. Attualmente, ha detto il ministro, oltre un terzo della popolazione italiana ha ricevuto almeno una dose e si attende il via libera dell’Aifa, che potrebbe arrivare già nella giornata odierna, per la vaccinazione dei giovani tra i 12 e 15 anni.
«Avremo la possibilità – ha detto Speranza – una volta che Aifa avrà fatto questo passaggio, di utilizzare Pfizer anche tra i 12-15 anni. Penso che sia molto importante, soprattutto se guardiamo alla ripresa della scuola a settembre». I più giovani, auspica il ministro, potrebbero ricevere il vaccino presso i pediatri di libera scelta: “Dobbiamo usare il più possibile i pediatri di libera scelta. I pediatri italiani sono pediatri di straordinaria qualità che hanno un radicamento sul territorio, un rapporto di fiducia molto importante con le famiglie. Io vorrei che ci sia il loro massimo protagonismo sempre nel coordinamento con i territori e le regioni” .
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Su una terza dose, che dovrebbe proteggere anche da altre variazioni del virus, ha dichiarato: “sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino, un richiamo che sarà probabilmente ‘modificato’ per coprire le varianti. Bisognerà dunque passare da una fase straordinaria ad una fase ordinaria e penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale“.
Sull’abbandono delle mascherine, invece, mostra ancora cautela: “Non dobbiamo avere fretta, le mascherine al chiuso le dovremo tenere ancora un po’ almeno nel medio periodo. Le mascherine non sono un prezzo enorme da pagare” e ha aggiunto “appena gli scienziati ce lo diranno potremo toglierle all’aperto e solo dopo al chiuso. In una fase di transizione dobbiamo non avere fretta e non dobbiamo vanificare gli sforzi fatti”.
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