
Reggio Calabria, spunta una pista per l’omicidio della dottoressa Romeo, uccisa in un agguato lo scorso sabato
Non ancora si hanno certezze, ma gli inquirenti avrebbero individuato una pista che potrebbe portare all’individuazione del responsabile dell’uccisione di Francesca Romeo, la dottoressa di 67 anni, guardia medica a Santa Caterina d’Aspromonte, avvenuta lo scorso sabato.
La pista che stanno seguendo gli investigatori avrebbe escluso un legame con la ‘ndrangheta, ma potrebbe essere legata all’attività lavorativa della donna, forse a qualche richiesta non soddisfatta da parte della donna. Per molte ore il marito della donna è stato sentito dagli inquirenti, ma nulla sarebbe emerso nemmeno dalla sua attività lavorativa. L’uomo, infatti, è un medico psichiatra.
Giancarlo Napoli, fratello dello psichiatra, ha detto al Corriere che lo stato psicologico del fratello è in «condizioni pietose». «Mio fratello è a rischio e potrebbe anche decidere di lasciare Seminara, per paura, qualora il suo sguardo avesse incrociato quello dell’assassino della moglie». Sul movente non ha ipotesi, ma sottolinea che bisognerebbe addentrarsi nell’attività professionale della cognata: «Magari qualche richiesta non soddisfatta potrebbe aver scatenato l’ira di qualcuno».
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Il marito della donna potrebbe riconoscere l’assassino della moglie, il quale ha sparato dal ciglio della strada, rendendosi così visibile. Si indaga anche sull’ipotesi che l’assassino, che ha sparato due colpi di fucile sovrapposto, caricato a palla unica e a pallini, possa essersi confuso con i cacciatori che quella mattina stavano effettuando battute di caccia nella zona.
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