Pordenone, l’ingegnere asserragliato in casa ha consegnato le armi

Pordenone, l'ingegnere ancora asserragliato in casa. L'amica non è una persona pericolosa

Pordenone, l’ingegnere asserragliato in casa ha consegnato le armi

Ha consegnato le armi l’uomo che da tre giorni era asserragliato in casa con armi e munizioni. I militari dell’Arma sono all’interno dell’appartamento a colloquio con lui. All’esterno ci sono i sanitari.

Si tratta di Luca Orlandi, ingegnere di 55 anni originario di San Donà di Piave (Venezia). L’uomo ha deciso di chiudersi in casa poco prima l’arrivo dei militari che avrebbero dovuto notificargli un divieto di detenzione di armi, per mancata consegna del certificato di equilibrio psicofisico.

L’uomo, asserragliandosi in casa, ha determinato la messa in sicurezza dell’area circostante, provocando disagi sia agli abitanti, in 13 hanno trascorso una nuova nottata fuori casa, e alle attività commerciali che sono state temporaneamente chiuse.

Nella serata di ieri, giovedì 31 agosto, si era aperto il primo spiraglio di negoziato, ma la situazione per ora sembra ancora ferma. Chi conosce l’ingegnere non parla di un uomo instabile. Dice un’amica: «È sempre stato un uomo con capacità sopra la media: come studente, come lavoratore, come tutto. L’immagine di lui che sta uscendo pubblicamente in queste ore non gli rende giustizia. Può capitare a tutti di avere un momento di difficoltà. Credo che in questa situazione di tensione abbia bisogno di vedersi riconosciuto come essere umano».

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Poi aggiunge: «Per tutta la mia giovinezza è stato un esempio da seguire anche nello sport. È stato un giocatore professionista di basket di tutto rispetto. Ha fatto il manager di società importanti. Insomma era una persona a cui guardare, a cui ispirarsi, poi a tutti può capitare di spezzarsi, di andare in burnout».

La donna ha inoltre raccontato al Corriere della Sera di come si sia occupato di due fratelli disabili: «Si è occupato lui in prima persona di entrambi con attenzione e amore — spiega — fino a che non ha cambiato casa» e poi si dice speranzosa: «Perché se c’è la speranza che le cose si concludano bene passa anche per il riconoscimento di chi è veramente Luca».

Infine conclude: «Sembra impossibile e nessuno riesce a farsi un’idea del perché tutto questo sia accaduto non è una persona pericolosa. Non lo è mai stata. Capisco che per chi sta gestendo le operazioni sia tutto molto difficile. Ma ricordiamoci che spezzarsi è umano. Il momento difficile può succedere a tutti».

Fonte immagine: https://www.facebook.com/photo/?fbid=644754641133070&set=a.564747229133812

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