Ponte Morandi, Meloni: “rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato”. Mattarella: “Fare giustizia”

Oggi è il quinto anniversario della tragedia del Ponte Morandi. Il messaggio del presidente del Consiglio e del capo dello Stato
Quarantatré vite spezzate. Oggi ricorre l’anniversario della tragedia del ponte Morandi. Alle vittime e ai loro cari, ma anche all’intero Paese è indirizzato il messaggio del capo dello stato Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sono passati cinque anni dal crollo del ponte.
Era il 14 agosto 2018 quando intorno alle 11.30 il ponte autostradale lungo 250 metri è improvvisamente collassato insieme al pilone di sostegno numero 9: 43 le vittime e oltre 500 persone sfollate.
Il messaggio di Giorgia Meloni
“A chi il 14 agosto 2018” nel crollo Ponte Morandi, “ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia” apre con queste parole il suo messaggio Giorgia Meloni, che prosegue: Oggi “si rinnova il dolore per le quarantatré vite spezzate in una tragedia che ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l’Italia intera”, dice il premier, che aggiunge come siano “tante le domande poste da quella tragedia che sono ancora rimaste senza risposta. La rabbia, il dolore, la sete di giustizia dei familiari delle vittime sono sentimenti sacrosanti e che meritano tutto il nostro rispetto”.
“Le quarantatré vittime, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati – prosegue il presidente del Consiglio – rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. Così come non dimenticheremo mai l’eroismo dei soccorritori e l’impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo”. “Il processo sul crollo del Morandi è ancora in corso. La giustizia sta lavorando e noi, come tutti gli italiani, confidiamo nel lavoro dei magistrati. Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita”.
“L’orgogliosa reazione dei genovesi, vettore decisivo della ricostruzione e della rinascita della città, è un esempio altrettanto potente della capacità del nostro popolo di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, anche le più estreme, e di sapersi rialzare. Da questa forza, dalla collaborazione tra le Istituzioni e dalle migliori energie del sistema imprenditoriale italiano è nato quel ‘modello Genova’ che ha permesso, in tempi record, di ricucire lo strappo inferto dal crollo del Morandi con la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio”.
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Le parole del capo dello Stato: “Fare giustizia”
“Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza”, afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio. “Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini. Il trascorrere del tempo – sottolinea – non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni“.
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