
Patrick Zaki, dopo la scarcerazione dovrà affrontare il processo a suo carico per le accuse di propaganda sovversiva
In attesa che Patrick Zaki riacquisti di fatto la libertà, continua il lavoro della difesa per dimostrare la sua completa innocenza e l’illegalità dell’arresto. Dopo 22 mesi di prigionia, lo studente egiziano sarà scarcerato, forse già oggi 8 dicembre, ma su di lui pendono ancora le accuse di propaganda sovversiva. Il giovane, infatti, dovrà ritornare il tribunale il prossimo primo febbraio per una nuova udienza del processo a suo carico.
“Speriamo che nella prossima udienza ci sia quel passo in più che tutti aspettiamo e cioè il riconoscimento della sua innocenza. Oggi è comunque stato fatto tantissimo”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Grazie a tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo e dire a tutti e tutte di tenere alta l’attenzione”, ha concluso Noury.
A #Bari il presidio di @amnestyitalia per #PatrickZaki: “Oggi un primo passo importante”. #FreePatrickZaki pic.twitter.com/OKvNfOhYKo
— Claudia Bruno (@cla_bru) December 7, 2021
“La battaglia per la liberazione di Patrick continua”, si legge sul sito di Amnesty. “Zaki è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media: le accuse a suo carico devono essere annullate del tutto”, continua la nota.
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Ieri, 7 dicembre, si sono svolte le iniziative previste in tutta Italia per continuare a tenere alta l’attenzione e condividere questo momento di sollievo. A Roma, l’appuntamento si è tenuto a piazza Bocca della Verità, dove attiviste e gli attivisti di Amnesty International sono scesi in piazza accompagnati da numerosi gruppi della società civile, rappresentanti di enti locali, giornaliste e giornalisti Rai e parlamentari.
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