Omicidio di Mestre, Lorenzo Nardelli ucciso per un banale errore

Omicidio di Mestre, Lorenzo Nardelli ucciso per un banale errore

Omicidio di Mestre, Lorenzo Nardelli ucciso per un banale errore: si sarebbe introdotto nell’appartamento sbagliato

Dopo accurate indagini, gli investigatori hanno ricostruito la causa scatenante dell’omicidio di Lorenzo Nardelli, ucciso a botte in un ascensore a Mestre lo scorso 9 agosto.

Gli autori dell’omicidio sono due cugini moldavi Radu e Marin Rusu, rispettivamente di 32 e 35 anni. Gli agenti della Polizia di Stato hanno individuato i motivi che hanno scatenato la violenta aggressione. Sembra che Nardelli si fosse recato nel palazzo per un incontro galante. Non conoscendo l’esatta ubicazione dell’appartamento della donna che lo aspettava, si sarebbe introdotto nell’abitazione sbagliata, proprio quella dei due cugini.

Dunque, la vittima non aveva nulla a che fare con affari loschi, questioni di soldi o droga e nemmeno con l’ipotesi di un furto finto male. La sua morte è legata ad un tragico errore.

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La ricostruzione dei fatti, dicono i legali che difendono i due moldavi, ridimensiona le colpe dei loro assistiti: «Questa notizia sconvolgente ridimensiona la posizione dei nostri clienti e mette anche in dubbio il fatto che si possa parlare di omicidio volontario – spiegano gli avvocati Giorgio Pietramala e Jacopo Trevisan –. Inoltre, è confermato che fin dall’inizio hanno detto la verità».

La difesa cercherà di sostenere che la violenza è nata dall’intrusione di Nardelli in casa e quindi potrebbe configurarsi come un eccesso colposo di legittima difesa. Inoltre, si cercherà di dimostrare che non c’è stata alcuna premeditazione e quindi trasformare l’accusa in omicidio preterintenzionale.

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