Omicidio di Marisa Leo, il fratello: “aiutatemi a trovare le parole giuste per la piccola”

Omicidio di Marisa Leo, il fratello aiutatemi a trovare le parole giuste per la piccola

Omicidio di Marisa Leo, il fratello ha chiesto l’affidamento della figlia: “aiutatemi a trovare le parole giuste per la piccola”

Dopo il caso di omicidio-suicidio di Marisa Leo, avvenuto mercoledì a Marsala, il fratello della vittima lancia un appello al sindaco di Salemi e agli assistenti sociali, affinché lo aiutino a trovare le parole per raccontare la verità alla figlia di Marisa. La donna ha lasciato una bimba di 4 anni, avuta proprio con l’uomo che le ha tolto la vita e che poi si è suicidato.

Mauro Leo ha già chiesto, insieme alla moglie, l’affidamento della bambina, che viveva insieme alla madre e ai nonni di 68 e 80 anni. Come riportato dai media, l’uomo ha lanciato un appello: «Questa nostra nipotina non resterà mai sola» però, aggiunge l’uomo  «Adesso chiedo aiuto anche al sindaco di Salemi perché l’assistente sociale e la psicologa dei servizi sociali cerchino con me le parole giuste per la piccola. Non è cosa brutta chiedere aiuto. Loro sanno tutto di noi. Da tempo ci seguono. Ma è stato tutto vano. Chissà, forse anche loro hanno sperato come Marisa, come me, come i nostri genitori che quell’uomo potesse rinsavire».

Nell’ultimo anno Marisa e il suo assassino avevano iniziato a incontrare uno psicologo. Seguivano un percorso per ricostruire una relazione civile, come ricorda l’avvocato: «Mi spiegava che, pur tra alti e bassi, le cose andavano meglio e che l’ex sembrava aver accettato la fine della storia».

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Anche i colleghi dell’azienda di vivi dove la donna lavorava sono sconvolti: “In azienda siamo tutti sconvolti per quanto è successo.  Non abbiamo la forza di lavorare” dice Giuseppe Gambino, direttore della cantina dove lavorava Marisa Leo. “Mercoledì abbiamo lavorato tutto il giorno insieme in azienda – ha raccontato – poi ci ha detto che doveva incontrare l’ex convivente per prendere la bambina”. Le colleghe dicono: «Porteremo avanti la tua battaglia contro la violenza, te lo dobbiamo».

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