Omicidi irrisolti: La storia di Elvira Orlandini sgozzata nel bosco prima delle nozze

Omicidi irrisolti: chi ha ucciso Elvira Orlandini alla vigilia delle nozze nel bosco? Tanti interrogativi, nessuna risposta
Toiano, 5 giugno 1947: quel giorno Elvira Orlandini si recò nel bosco alla fonte del Botro della lupa per prendere l’acqua per i suoi “padroni”. La bella Elvira lavorava come domestica per la ricca famiglia svizzera Salt, aveva solo 22 anni, quando fu trovata sgozzata nel bosco alla viglia delle nozze con Ugo Ancillotti, giovane ex militare che abitava poco distante dalla villa. Il suo corpo fu trovato dai fedeli in processione per il Corpus Domini, quel giovedì 5 giugno, con la gola tagliata da un orecchio all’altro.
Elvira, era figlia di mamma Rosaria, che piegata dal dolore non faceva altro che pregare per l’anima di sua figlia, e di papà Antonio, che passava le notti a immaginare l’assassinio della figlia. I due erano entrambi contadini.
Ad occuparsi del caso dell’omicidio della 22enne fu il maresciallo Leonardi, il primo indiziato per il delitto, il futuro mancato sposo: Ugo Ancillotti. Lui fu il sospettato numero uno e non solo per la vicinanza alla 22enne, ma anche perché fu il primo ad arrivare sul luogo del delitto. Anche se questa tesi non convinse tutti.
Leggi anche–> Femminicidio in Alto Adige, 21enne uccisa a coltellate dall’ex
Il processo per il delitto di Elvira Orlandini
Il processo contro Ugo Ancillotti cominciò il 21 marzo 1948. A difenderlo Giacomo Picchiotti, parlamentare socialista e principe del foro. Ma contro di lui nessuna prova schiacciante. Intanto, nel Botro della Lupa sono state trovate impronte di scarpa del numero 40, ma Ancillotti portava il 43, di chi erano? E ancora: avrebbe potuto l’imputato sgozzare la fidanzata Elvira e tornare a casa inzuppato di sangue, ripulirsi e cambiarsi per arrivare poi primo sul luogo del ritrovamento del cadavere della giovane? Il sospetto dunque si fece vivo: se l’assassino invece si fosse trovato più vicino al luogo dell’omicidio? A villa Salt, per esempio? Tanti gli interrogativi che portarono ad un verdetto, dopo due anni dal processo: Ugo Ancillotti venne assolto ‘per insufficienza di prove’. E l’assassino di Elvira resta un fantasma nei boschi dove la giovane trovò la morte.
Lascia un commento