Nobel per la Pace a Narges Mohammadi, eroina della libertà della donna

Nobel per la Pace a Narges Mohammadi, eroina della libertà della donna

Nobel per la Pace a Narges Mohammadi, eroina della libertà della donna. L’attivista è attualmente ancora in carcere

Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadiper la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà per tutti“. Il premio per la pace di quest’anno riconosce anche le centinaia di migliaia di persone che, l’anno precedente, hanno manifestato contro le politiche di discriminazione e oppressione del regime teocratico iraniano nei confronti delle donne. Il motto adottato dai manifestanti – “Donna – Vita – Libertà” – esprime adeguatamente la dedizione e il lavoro di Narges Mohammadi.

La sua coraggiosa lotta per la libertà di espressione e il diritto all’indipendenza ha comportato enormi costi personali. Complessivamente, il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate.

Narges Mohammadi, attualmente in prigione, è una donna iraniana, nata il 21 aprile 1972 a Zanjan. È un’attivista per i diritti umani e la vice presidente del Centro per la difesa dei diritti umani (DHRC), fondato dalla vincitrice del Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi.

Mohammadi ha iniziato il suo attivismo nel 2005, quando ha fondato un gruppo di donne per promuovere i diritti umani in Iran. Ha lavorato per l’uguaglianza delle donne, il rispetto dei diritti dei prigionieri e la fine della pena di morte. Nel 2011 è stata arrestata per la prima volta per aver partecipato a una protesta contro le elezioni presidenziali iraniane. È stata rilasciata dopo due mesi, ma è stata nuovamente arrestata nel 2014 per aver scritto un articolo critico del governo iraniano.

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Nel 2016, Mohammadi è stata condannata a 16 anni di carcere per “propaganda contro il regime” e “rivolta contro il regime”. Ha iniziato a scontare la pena nel carcere di Evin di Teheran, dove è stata sottoposta a torture e maltrattamenti.

La sua storia è un esempio della repressione dei diritti umani in Iran. Ecco alcuni dei suoi principali risultati:

  • Ha fondato un gruppo di donne per promuovere i diritti umani in Iran.
  • Ha lavorato per promuovere l’uguaglianza delle donne, il rispetto dei diritti dei prigionieri e la fine della pena di morte.
  • È stata arrestata e imprigionata per il suo attivismo per i diritti umani.

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