Mottarone, chiusi i primi accordi sui risarcimenti

Mottarone, chiusi i primi accordi sui risarcimenti. Sei persone e due società sono state rinviate a giudizio

Si sono concluse le trattative per i risarcimenti tra Leitner (la ditta di manutenzione) e i familiari delle vittime della strage del Mottarone.

Alcune famiglie hanno fatto richieste “molto elevate” e, al momento, l’assicurazione di Ferrovie del Mottarone ha messo a disposizione il massimale. Alcuni hanno già ricevuto gli acconti, compresa la famiglia del piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla strage. Leitner e Ferrovie del Mottarone sonono tra gli otto indagati (sei persone e due società) per i quali la Procura di Verbania ha depositato la richiesta formale di rinvio a giudizio.

L’avvocato della famiglia di Eitan ha commentato la richiesta di rinvio a giudizio come motivo di “soddisfazione” perché “finalmente gli indagati passano a imputati”. Così l’avvocato Emanuele Zanalda, legale dei Biran, la famiglia paterna di Eitan: “La Procura, agendo nei tempi prefissati, ha dimostrato una volta in più la sua attenzione al caso. Ora attendiamo che venga fissata l’udienza preliminare”.

La società Leitner “ribadisce con forza la propria convinzione di non essere passibile di alcuna forma di addebito in relazione ai fatti contestati all’azienda e ai vertici societari”, rinnovando la “fiducia nell’operato della Magistratura”.

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Come riporta LaPresse: “Oltre alle due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone, figurano nella richiesta di rinvio a giudizio il gestore Luigi Nerini, Gabriele Tadini, Enrico Perocchio, e i vertici Leitner cioè Martin Leitner, consigliere delegato, il presidente del Cda Anton Seeber e il dirigente Peter Rabansen. I capi di imputazione, a vario titolo, sono omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo (e per Tadini e Perocchio anche il falso)”.

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