Morte di Messina Denaro, le prime reazioni da Saviano al sindaco di Castelvetrano

Morte di Messina Denaro, le prime reazioni di Saviano, del sindaco di Castelvetrano e di Nicola Di Matteo, il fratello del piccolo Giuseppe
La morte di Matteo Messina Denaro, avvenuta la scorsa notte, ha scatenato le prime reazioni. All’Agi, il sindaco di Castelvetrano ha commentato sostenendo che ora si respira “un’aria nuova”. Ha detto il sindaco Enzo Alfano: “Ma questo capitolo nuovo è parte di un percorso già iniziato, che deve continuare e deve condurre alla piena consapevolezza di chi era Matteo Messina Denaro: un assassino uno stragista”. Alfano continua, sostenendo che il boss “non apparteneva più a questa città: totalmente scomparso, gli unici ricordi che i cittadini hanno della sua giovinezza era di un uomo prepotente, che faceva paura”.
“La sua latitanza – continua il sindaco Alfano – ha fatto male a questa terra, è stata una cappa invadente che ha impedito a questo territorio di dispiegare tutte le sue potenzialità. Il nostro percorso ci deve portare a essere antimafiosi per eccellenza, a impedire che determinate situazioni possano ricostituirsi. Il terreno è stato coltivato da decenni da questi criminali, ed è una minoranza che ha condizionato questo territorio: parecchi di loro sono in galera, adesso è morto il loro capo, si potrà respirare aria nuova e c’è una rete istituzionale che consente a chiunque voglia investire e lavorare qui sa oggi di trovare un territorio diverso, sano”.
Infine conclude, ponendo l’accento sui beni confiscati: “Qualche mese fa abbiamo incontrato in prefettura l’Agenzia dei beni confiscati e abbiamo manifestato l’intenzione di prenderli tutti in carico: sono circa un centinaio, buona parte dei quali riferibili a Messina Denaro: speriamo che tanti giovani imprenditori, agricoli e non, si avvicinino, se li aggiudichino e li facciano sviluppare in un’economia che dalle nostre parti è piuttosto asfittica. Si tratta di terreni e anche immobili molto interessanti per un’imprenditoria seria e sana”.
A commentare la morte di Messina Denaro è anche Roberto Saviano, che sui social ha scritto: “Matteo Messina Denaro, assassino. Il boss è morto, l’Italia continua ad essere un paese a vocazione mafiosa”. L’affermazione dello scrittore non è passata inosservata agli utenti, che però si sono divisi tra chi è con Saviano, sostenendone le convinzioni e le affermazioni, e chi lo addita per aver accusato gli italiani di essere dei mafiosi o di non fare nulla di concreto per debellare la piaga della mafia. Un utente, infatti, scrive: ” Quando non vedremo più la schifosa faccia di quest’uomo e quando lei, signor Saviano, scriverà di soluzioni che risolvano questa “Italia mafiosa”, invece di dare dei mafiosi a tutti gli italiani, che le fanno pure i complimenti? Io vado avanti da sempre a testa alta e lo reclamo con diritto!”
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“Ancora devo metabolizzare la notizia. Con sé si porta dietro tanti segreti. Ero certo che non avrebbe collaborato. Da credente non avrei potuto augurargli la morte. Non si può augurarla a nessuno se si ha un po’ di umanità, ma se fosse rimasto in vita sofferente avrebbe forse capito il dolore enorme che ci ha inflitto”, ha dichiarato all’Adnkronos Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe, il bambino strangolato e poi sciolto nell’acido, su ordine, tra gli altri, di Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro. Messina Denaro, durante uno degli interrogatori in carcere, aveva negato un suo coinvolgimento nell’assassinio del bambino, ma Nicola Di Matteo replica: “Sono tutti imperdonabili. Tutti. Lo sono per mia madre soprattutto, ma anche per me”. Poi aggiunge che queste “Non sono belle giornate, ancora una volta alla mente vengono quei giorni terribili. E’ una ferita che si riapre sempre, un segno che rimane a vita. Era un bambino, solo un bambino…”.
Intanto, la salma di Matteo Messina Denaro – secondo quanto riportato dall’Agi – è stata spostata dalla cella riservata ai detenuti del 41bis all’obitorio del carcere di L’Aquila, nei locali sotterranei inaccessibili, dove nessuno può avvicinarsi. Questo perché dovrà essere effettuata l’autopsia prima di lasciare la città per la tumulazione a Castelvetrano.
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