
Morte di Andrea Purgatori, nuovi elementi emergono dall’autopsia, ma il quadro completo si avrà solo a settembre
Dall’autopsia svolta il 26 luglio sul corpo di Andrea Purgatori, trapelano nuove informazioni. Secondo quanto riportato da Repubblica.it e ripreso da Fanpage.it, “giusta o sbagliata che fosse la diagnosi, Purgatori non ce l’avrebbe fatta. Il tumore e i suoi satelliti, con i loro effetti devastanti, avevano già segnato in modo irreparabile il suo destino”.
“Svariate metastasi” sono state rilevate dall’autopsia, il che dimostrerebbe uno “stadio avanzato e le sue condizioni di salute già gravemente compromesse”. I prossimi risultati, attesi per settembre, completeranno gli accertamenti sulla salma e chiariranno alcuni aspetti compreso il fatto se Purgatori, al momento del decesso, avesse contratto un’infezione che ne avrebbe fatto precipitare le condizioni.
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I familiari del giornalista hanno presentato un esposto in Procura per far luce sull’intera vicenda e per capire se in qualche modo vi sia stata una causa esterna che abbia accelerato la morte. Scrive Fanpage che “Per i tre consulenti della Procura, che hanno svolto l’autopsia il decesso sarebbe sopraggiunto a causa del tumore primitivo al polmone che avrebbe provocato l’arresto cardiorespiratorio”.
La magistratura farà il suo corso, mentre al momento risultano indagati due medici di una clinica di Roma Nord, da cui Purgatori aveva ricevuto due diagnosi divergenti: una parlava di metastasi cerebrali e l’altra di ischemie.
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