
Migranti, ecco le scelte intraprese dal Governo nell’ultimo Consiglio dei ministri che si è svolto ieri 18 settembre
Il Consiglio dei ministri, che si è svolto ieri 18 settembre, ha deliberato alcune modifiche e integrazioni al decreto-legge per il rafforzamento economico del Mezzogiorno, già esaminato nella seduta del 7 settembre scorso. Le integrazioni riguardano, tra l’altro, norme relative al contrasto all’immigrazione illegale.
In particolare, si estende – come consentito dalla normativa eurounitaria – a 18 mesi (6 mesi iniziali, seguiti da proroghe trimestrali) il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (C.p.r.) degli stranieri non richiedenti asilo, per i quali sussistano esigenze specifiche (se lo straniero non collabora al suo allontanamento o per i ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione da parte dei Paesi terzi). Il limite attuale è di 3 mesi, con una possibile proroga di 45 giorni.
“Quindi – dice Giorgia Meloni – tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale”.
Inoltre, si prevede l’approvazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, di un piano per la costruzione, da parte del Genio militare, di ulteriori C.p.r., da realizzare in zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili.
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Nel prossimo Consiglio dei ministro sarà introdotto un altro decreto “con la stretta sui falsi minorenni e canali differenziati per l’ingresso di donne, bambini e under 14”. Dopo la visita di Ursula Von der Leyen a Lampedusa, la premier Giorgia Meloni, ha definito “sorprendente” il piano in 10 punti presentato da Bruxelles, perché “perfettamente in linea con quel cambio di paradigma che questo Governo ha sostenuto fin dal suo insediamento e che ora si è affermato a livello europeo”: la difesa dei confini esterni dell’Unione e lo stop “a monte” dei trafficanti di esseri umani e “dell’immigrazione illegale di massa”.
Mentre al prossimo Consiglio europeo, che si terrà ad ottobre, l’Italia “chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa”. La premier critica “parte delle forze politiche italiane ed europee, che per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remano contro e fanno di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti”.
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