
Mestre, il racconto di un testimone che ha assistito all’incidente: “l’ho visto cadere nel vuoto”
A ricostruire gli ultimi e terribili momenti del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre è un testimone oculare. Si tratta dell’autista di un altro pullman che al momento della caduta era fermo al semaforo alla sinistra della carreggiata. Ha detto l’uomo a “Pomeriggio Cinque”: «Io sono quello che nel video dell’incidente è fermo al semaforo. Ho visto il bus sopraggiungere alla mia destra, poi l’ho visto cadere nel vuoto».
«Ho visto il retrotreno del mezzo alzarsi davanti a me, e poi precipitare. Il pullman – prosegue l’intervistato – correva ad una velocità ragionevole per quel tratto di strada. Era sulla sua traiettoria, mi sembrava avere un moto costante». L’uomo però riferisce «di aver visto sulla parte posteriore, a sinistra, del fumo, o qualcosa di simile». Questo dettaglio potrebbe avvalorare la tesi del guasto tecnico al mezzo. Saranno, però, le perizie tecniche a chiarire l’accaduto.
Il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha fatto il punto con i giornalisti sulle indagini: «Abbiamo identificato tutte le vittime e abbiamo restituito le salme alle famiglie», ha detto Cherchi. In risposta alle tante domande sulla sicurezza del guard-rail, ha aggiunto: «Le indagini richiedono tempo, la giustizia non è uno show». Poi aggiunge: «Non abbiamo ancora acquisito» la documentazione relativa al progetto del cavalcavia di Mestre «Non possiamo fare le cose ‘ad minutus’».
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Il fascicolo per omicidio stradale plurimo «è ancora contro ignoti». I morti sono in totale 21, mentre i feriti 15. Intanto, ieri pomeriggio, 5 ottobre, è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Alberto Rizzato, l’autista del bus precipitato dal cavalcavia. L’esame è stato disposto dalla Procura di Venezia, i cui esiti non sono ancora stati anticipati.
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