Meloni contro Saviano, prima udienza del processo per diffamazione in cui lo scrittore è imputato per fatti del 2020
Prende il via oggi la prima udienza del processo che vede imputato lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, che nel 2020, durante la sua partecipazione al programma televisivo Piazzapulita, aveva apostrofato Giorgia Meloni “bastarda”, in riferimento alle sue dichiarazioni sulla questione migranti.
Giorgia Meloni in risposta aveva denunciato Saviano per diffamazione. Lo scrittore fu rinviato a giudizio e oggi si apre il processo a suo carico. Saviano ha chiamato numerosi testi, tra cui il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e i suoi predecessori al Viminale Matteo Salvini e Marco Minniti. Inoltre, citati anche il senatore Maurizio Gasparri, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, il conduttore di Piazzapulita Riccardo Formigli, Oscar Camps (ong Mediterranea Saving Humans), Luca Casarini (Open Arms).
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Il Corriere della Sera spiega perché la necessità di tutti questi testi: Minniti dovrà “illustrare i termini degli accordi con la guardia costiera libica da lui firmati, Salvini dovrà riferire della vicenda giudiziaria che lo vede imputato a Palermo per sequestro di persona in relazione proprio al divieto di sbarco imposto a una nave che aveva soccorso dei naufraghi in mare, Piantedosi è citato per riferire dell’operato dello stesso Salvini e del regime di protezione che tutela Saviano, Gasparri infine risponderà della diffamazione aggravata dall’uso di internet per la quale è stato querelato dallo scrittore”.
La linea difensiva di Saviano consisterebbe nel tentativo di dimostrare che ci sia in atto la volontà “di intimidire chi si oppone a questa linea politica”.
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