Marsala, caso di omicidio-suicidio. Marisa Leo uccisa dall’ex a soli 39 anni

Marsala, caso di omicidio-suicidio. Marisa Leo uccisa dall’ex a soli 39 anni: contro di lui denunce per stalking
È un caso di omicidio-suicidio quello registrato ieri a Marsala, in provincia di Trapani. Un uomo, Angelo Reina, originario di Valderice, ha ucciso a colpi di arma da fuoco la sua ex, Marisa Leo di 39 anni, originaria di Salemi e dipendente di una cantina di Mazara del Vallo. Poco dopo, l’uomo ha rivolto l’arma verso se stesso e si è tolto la vita. I due avevano una bambina di pochi anni.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe dato appuntamento alla donna nell’azienda di famiglia per un incontro “chiarificatore”, ma le sue intenzioni erano omicide. L’uomo, 42 anni, si è recato dopo il femminicidio su un viadotto all’ingresso di Castellammare del Golfo dove si è sparato. A trovare il corpo è stata la polizia stradale. Sui motivi del gesto sono in corso le indagini, ma è stato accertato che la donna era perseguitata dall’ex marito. Contro l’uomo, Marisa aveva sporto diverse denunce, in particolare aveva espresso la propria preoccupazione per le continue pressioni da parte sua.
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Il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, su Facebook scrive: «La nostra comunità è sconvolta da quanto accaduto. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia a nome mio, dell’Amministrazione e di tutta la città di Salemi. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Salemi: è necessario accendere i riflettori su un fenomeno inaccettabile e insopportabile come il femminicidio. Ciao Marisa…».
Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Delia Altavilla, responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani, hanno denunciato una situazione ormai di allarme: «Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città. Bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall’incubo, sostenere di più i centri antiviolenza. E serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini».
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