Mara Venier dedica un libro alla mamma, dal titolo “Mamma, ti ricordi di me?”
Ci sono dolori nella vita che ti annientano. Dolori per la perdita di una persona cara. E’ difficile andare avanti ed elaborare il lutto. Sai che quella persona non potrà più starti accanto, almeno non fisicamente. Vivrà ancora dentro di te con il ricordo. Mara Venier ha raccontato della sua mamma, la signora Elsa, in un libro.
La signora Elsa, mamma di Mara Venier, è morta nel 2015. La donna si è ammalata di Alzheimer. Era una “donna piena d’amore, energia e passione. Lei era il mio rifugio sicuro”, racconta Mara Venier al settimanale Oggi che l’ha intervistata. Il libro “Mamma, ti ricordi di me?“, edito RaiLibri, a cura di Sabina Donadio “non è un libro triste e non è solo su mia mamma: per farlo ho ritrovato la me stessa bambina, i miei figli da piccoli, Elisabetta e Paolo, e le persone importanti della mia vita. Chi lo legge capirà perché sono così come mi vedete in tv”, chiarisce la conduttrice Rai.
Mara racconta dei momenti della sua vita, una bambina già al lavoro come parrucchiera a soli 8 anni, poi incinta di Elisabetta a 17, e sposa a 18. Poi è diventata indossatrice e modella a Roma per Roberto Capucci. Una mamma affettuosa che ha dato moltissimo amore: “Io e mamma avevamo un rapporto simbiotico e adoravo essere figlia, tornare a Mestre nella casa della mia infanzia e dormire nel mio lettino… Mia madre ha dato moltissimo amore anche ai miei figli e la sua malattia ci ha uniti, ci ha aiutati a superare vecchie ruggini: tutti e tre abbiamo sentito il profondo desiderio e il dovere di restituirle l’amore che ci ha regalato”, dice la Venier durante l’intervista.
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Quello della scrittura del libro è stato come racconta la Venier un percorso difficile, segnato dal dolore della perdita della mamma, della quale sino al 2020 non riusciva a guardare le foto. Il libro “è stato un percorso difficile”. Mara ha iniziato a scriverlo nel 2016, poi lo ha abbandonato per quattro anni. Poi lo ha ripreso per interrompersi ancora. “Mi devastava tornare a lei. Mi ha convinto soprattutto mio marito Nicola a finirlo: secondo lui poteva essere catartico scriverlo e in parte lo è stato”.
A superare il periodo buio della conduttrice ha contribuito anche il suo nipotino: “Iaio, il bimbo di mio figlio Paolo. Lo presi in braccio e sentii una scintilla dentro al cuore: mi invase la gioia e sentii tornare a galla la voglia di vivere”.
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