Luxottica, l’eredità di Del Vecchio: come è stato spartito il testamento

L’imprenditore si è spento il 27 giugno

Leonardo Del Vecchio, pilastro dell’imprenditoria italiana e fondatore dell’impero Luxottica è venuto a mancare a giugno lasciando l’azienda senza un leader.

Nelle ultime ore è stato svelato il suo testamento e le sue ultime volontà. Spiccano i nomi di due imprenditori.

Il primo Francesco Milleri, presidente e ceo di EssilorLuxottica oltre che presidente di Delfin e Romolo Bardin, ceo della cassaforte lussemburghese.

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A Milleri, Del Vecchio ha lasciato 2,15 milioni di azioni EssilorLuxottica (quasi lo 0,5% del capitale) che valgono circa 340 milioni di euro agli attuali valori di Borsa, al secondo 22.000 azioni, pari a 3,5 milioni di euro.

I nomi rientrano in alcune aggiunte testamentarie (ben tre) scritte a Mano dallo stesso Del Vecchio. La prima risale al 2017 a ottobre con l’innesto di Milleri a cui due anni dopo decide di lasciare anche il pacchetto di azioni Essilux.

Poi nel 2021 Del Vecchio aggiunse  il nome di Romolo Bardin.

Non manca anche la parte di averi e denari per i figli. In otto parti uguali è stato distribuito il capitale Delfin ai  figli (Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca, Clemente, Rocco Basilico).

Una quota anche alla moglie Nicoletta Zampillo a cui vanno le case.

Ovvero gli appartamenti  di Milano e Roma e la casa del buen retiro di Antigua, ai Caraibi.

Tra gli immobili lasciati  alla moglie c’è anche il «diritto ad ottenere, direttamente o indirettamente, con oneri e spese a carico dell’eredità, la proprietà della Villa La Leonina in Beaulieu-Sur-Mer, attualmente di proprietà della società Partimmo s.r.l., interamente partecipata da Delfin».

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