Israele, la storia di Abigail, la bimba di 3 anni ostaggio di Hamas (Foto)

Israele, la storia di Abigail, la bimba di 3 anni ostaggio di Hamas: è l’ostaggio più giovane rapito nell’attacco del 7 ottobre scorso
Compirà 4 anni il prossimo 24 novembre la piccola Abigail, l’ostaggio più giovane nelle mani di hamas. La bimba fu rapita nell’attacco dello scorso 7 ottobre, quando le truppe di Hamas hanno fatto irruzione in territorio israeliano.
A parlare della bambina è stato anche il presidente Usa Joe Biden, perché Abigail ha la doppia cittadinanza, americana e israeliana. Lo zio della bambina, intervistato da La Stampa ha detto: “Abigail non cammina mai da sola. Vuole solo giocare. Cerca sempre il contatto fisico. Era sempre attaccata a qualcuno. Voleva essere portata sulle spalle. Quando la madre lavava i piatti, doveva comunque tenerle una mano. Anche il giorno che suo padre, mio fratello Roy, è stato ucciso, Abigail era tra le sue braccia”.
La bambina è rimasta orfana dei genitori proprio nell’attacco del 7 ottobre. Lei dormiva insieme ai due fratelli di 6 e 9 anni: “I tre fratellini condividevano la cameretta, che è un rifugio anti missile, perché il kibbutz è sempre sotto attacco dai razzi lanciati dalla Striscia e così è più facile mettere in salvo i bambini”, racconta sempre lo zio.
I started The Capitol Coffee Connection Podcast to share the Heart and Humanity of our elected leaders.
This is my 3-year-old niece Abigail. Her parents were murdered by Hamas terrorists on October 7. This beautiful little girl is a hostage in Gaza. She has been gone for a month pic.twitter.com/nxCCLFA4BB
— The Capitol Coffee Connection (@tcccpstampede) November 9, 2023
Secondo la ricostruzione dei fatti, quando Hamas ha fatto irruzione la bambina era in braccio al padre. I terroristi gli hanno sparato alle spalle e Abigail sarebbe caduta a terra ma ha tentato di scappare dai vicini, ma i terroristi di Hamas sono entrati anche in casa loro, portando via tutti, compresa Abigail.
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Il fratello di Abigail, Michael, ha chiamato la polizia e ha preso la sorella Amalia e si è chiuso in un armadio. Questo gli ha permesso di salvarsi. “Abigail è la più piccola della famiglia – dice lo zio paterno -. Aveva appena iniziato a parlare. Non riesco a immaginare, per lei e per gli altri bambini, cosa significhi essere prigionieri a 3 anni. Chi pulisce loro i denti? Chi li accarezza o parla con loro quando piangono? E chi li nutre?”. Infine, aggiunge l’uomo: “Non conosco il caso di nessun prigioniero al mondo di 3 anni, senza assistenza. Perfino agli assassini che vengono fatti prigionieri si concedono tre pasti al giorno e assistenza sanitaria, o qualcuno con cui parlare ed essere in contatto, che garantisca sul loro stato di salute. Loro no. Non abbiamo nessuna notizia”.
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