#iononsonocarne, la campagna social dei Vip contro la violenza sulle donne

#iononsonocarne, la campagna social dei Vip contro la violenza sulle donne

#iononsonocarne, la campagna social dei Vip contro la violenza sulle donne. Ecco chi sono i primi vip a condividere l’hastag

Sotto l’hastag #iononsonocarne si sono riuniti tanti volti noti dello spettacolo. Lo scopo è porre un argine al crescente fenomeno della violenza sulle donne.

L’iniziativa è stata lanciata sulla pagine Instagram di Fab!, in risposta al messaggio inviato nella chat da uno dei sette indagati dei fatti di Palermo, il quale avrebbe tentato di giustificarsi con le parole “la carne è carne”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Caterina Balivo (@caterinabalivo)

Si legge sul profilo social di Fab!: «’“La carne è carne” non è la giustificazione che un 20enne si è dato, è la frase che si è sentito dire mille volte dagli adulti della sua vita – padri, madri, nonni, zii, amici di famiglia. Noi di Fab, insieme ad F e al direttore @sonolucadini, ci ribelliamo a chi riduce la preda a un pezzo di carne da stuprare e il predatore a un altro pezzo di carne schiavo dei suoi istinti. Donne e uomini non sono carne, #iononsonocarne. Condividete l’hashtag nelle storie con una vostra foto, e taggateci. Facciamo sentire la nostra voce. Noi non siamo carne».

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Fab! (@thatsfabofficial)

L’hastag è stato poi ripreso e rilanciato da molti personaggi dello spettacolo italiano da Caterina Balivo a Alessandro Preziosi, da Nicoletta Romanoff, a Elonoire Casalegno, da Samantha de Grenet a immacolata Battaglia. La lista dei vip si sta allargando sempre di più, contribuendo – si spera – a incrementare una riflessione maggiore su un problema che sembra essere sempre più dilagante.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Elenoire Casalegno (@elenoirec)

Caterina Balivo ha scritto un posto molto lungo, in cui dice: “Le hanno fatto violenza in 7, a turno. L’hanno picchiata e filmata, poi l’hanno lasciata per terra completamente senza forze, mentre implorava di chiamare un’ambulanza. Potrebbe sembrare l’inizio di un racconto horror, ma è solo la triste e amara realtà della violenza di gruppo avvenuta a Palermo su una ragazzina di 19 anni. I responsabili hanno dimostrato di non provare alcun tipo di empatia nei confronti della vittima: totalmente indifferenti al suo dolore, forse sicuri dell’impunità. Poi c’è la madre di uno di loro, che ha decritto la vittima come una “poco di buono”: in questo modo ha creduto di proteggere e giustificare suo figlio, anche di fronte ad una simile atrocità, dimostrando invece di essere causa e radice di quanto è accaduto. La nostra società va salvata: c’è sempre più un disperato senso di ingiustizia, degrado, solitudine, c’è vuoto e paura, c’è ignoranza culturale ed anche sentimentale. Non ci sono ricette sicure, ma forse potremmo cominciare chiedendo di riformare la Giustizia, affinché le donne possano veramente fidarsi sentendosi finalmente tutelate e forse è giunto il
momento di investire nelle scuole, partendo dall’introduzione dell’educazione affettiva, sessuale e sentimentale. Le donne non possono essere lasciate sole in questa battaglia, come se non riguardasse l’intera collettività“.

Leggi anche: Napoletano, violentate due cuginette di 13 anni da 6 adolescenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto di questo sito è protetto da Copyright.