
Giulia Tramontano, l’autopsia conferma il veleno nel sangue. Si aggrava la posizione di Impagnatiello
Giulia Tramontano è deceduta a causa del dissanguamento a seguito delle 37 coltellate che il compagno, Giuseppe Impagnatiello, le ha inferto. Tuttavia, gli esiti definitivi dell’autopsia hanno confermato un altro sospetto, ovvero il tentativo di avvelenamento.
Tracce di veleno sono state individuate nel feto, nei capelli e nel sangue di Giulia. Come riportato da Adnkronos, la sostanza rinvenuta è “bromadiolone, l’anticoagulante più tossico tra quelli annoverati nella categoria del veleno per topi”.
Secondo gli esperti di Medicina legale di Milano non è possibile determinare se la presenza del veleno è frutto “di più somministrazioni a basse dosi” o di un’unica più elevata, ma sicuramente si tratta di una somministrazione avvenuta con un incremento “nell’ultimo mese e mezzo” prima del delitto.
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Secondo le indagini, Impagnatiello aveva cercato on line notizie su come avvelenare una persona con il topicida: «Quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona», scriveva sul motore di ricerca. Inoltre, a confermare l’ipotesi dell’avvelenamento anche i messaggi che la vittima scriveva in chat a un’amica: «Mi sento una pezza, ho troppo bruciore di stomaco, mi sento drogata».
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