Giulia Tramontano, i messaggi alla madre e i tentativi del compagno di avvelenarla: nuovi dettagli sul delitto di Senago

Nuovi dettagli sul delitto di Senago: il compagno e assassino di Giulia Tramontano ha tentato di avvelenarla non solo con il topicida, ma anche con ammoniaca e cloroformio
Emergono nuovi dettagli sui tentativi di avvelenamento fatti dal compagno di Giulia Tramontano prima di uccidere lei e il figlio che portava in grembo con 37 coltellate, lo scorso 27 maggio, a Senago. Alessandro Impagnatiello ha tentato di avvelenare la compagna e il bimbo che portava in grembo non solo con il topicida, ma anche con ammoniaca e cloroformio.
A rivelare i nuovi dettagli è La Repubblica. Sono emersi dalle chat di Giulia e dagli acquisti online fatti dall’assassino. Era il 16 febbraio infatti quando Impagnatiello ha acquistato via web una confezione di cloroformio stabilizzato con amilene. La ragazza avrebbe assunto questo prodotto almeno una volta, così come si deduce da una chat inviata da Giulia al compagno una settimana prima del delitto: “Ho dormito molto male e mi sento drogata” gli aveva scritto.
Mentre il 9 dicembre 2022 aveva scritto alla madre in chat: “L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca”. Confezione che Giulia, dietro consiglio della madre buttò via, ma ciò non è servito a bloccare il suo assassino.
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Per lui Giulia e quel bambino indesiderato da lui rappresentavano un ostacolo per il suo futuro lavorativo. Alla base, la prospettiva di pagare gli alimenti: Giulia e il bambino sarebbero stati “d’intralcio alla sua ambizione lavorativa: voleva fare degli investimenti immobiliari e consapevole delle spese che poteva portare un bambino, non era d’accordo ad averlo” così ha dichiarato ai carabinieri Chiara Tramontano, sorella di Giulia. Ecco perché avrebbe deciso di eliminare madre e figlio.
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