Dopo la Corea del Nord arriva un’altra ipotesi di boicottaggio
Nelle ultime ore il Governo della Corea del Nord ha deciso di non prendere parte all’edizione dei Giochi estivi di Tokyo 2020 a causa della pandemia e dei contagi.
Gli Stati Uniti, invece, stanno pensando di boicottare la prossima Olimpiade, quella invernale di Pechino 2022. Una scelta che coinvolgerebbe anche gli alleati come ha spiegato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, sottolineando che un “approccio coordinato non sarebbe solo nel nostro interesse ma anche nell’interesse dei nostri alleati e partner”.
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Una decisione non è ancora stata presa ma è in corso di valutazione. Intanto un portavoce del Governo di Berlino ha fatto sapere “vale il principio dell’autonomia dello sport”, ovvero ognuno è libero di fare come meglio crede.
Da settimane negli USA, da diversi organismi arrivano richieste di boicottaggio per lanciare un segnale di opposizione al regime cinese e soprattutto per fermare le persecuzioni contro i musulmani uiguri (addirittura richiusi in campi di internamento).
Gli Stati Uniti non sono nuovi a boicottaggi: se ne resero protagonisti nel 1980 a Mosca quando l’URSS aveva invaso l’Afghanistan. Il blocco sovietico rispose boicottando l’edizione successiva, quella di Los Angeles 1984.
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