Garlasco, nuove indagini con droni e laser: si riscrive la scena del delitto di Chiara Poggi

Il caso riaperto dopo 18 anni

18 anni dopo emergono retroscena, buchi nelle indagini e nuovi dettagli sul caso Garlasco e sull’omicidio di Chiara Poggi. Ora, per far luce sul mistero alla base della morte della ragazza sono stati coinvolti droni e raggi laser.

Si cerca di capire, se nella villetta di Via Pascoli, ci siano tracce di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, in concorso con Alberto Stasi o con altre persone ancora da identificare.

La scena verrà completata con l’inserimento delle tracce fisiche e biologiche del massacro, come fossero “figurine” su un plastico investigativo.

A condurre le operazioni il RaCIS, il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. Il sopralluogo, durato circa sette ore, si è concluso alle 17:45.

Assenti i genitori di Chiara Poggi, con la madre, Rita Preda che si è limitata a dire:

«Non so cosa dire, non voglio e non posso fare previsioni. Io e mio marito restiamo disponibili e collaborativi. Per noi il colpevole c’è già: è Alberto Stasi.»

Stando ai magistrati è fondamentale «accertare le tracce e gli effetti materiali del reato». Riposizionare le tracce ematiche sulla scena potrebbe permettere una nuova lettura dei fatti, ipotizzando la presenza di più persone. A sostegno di questa tesi, ci sono tracce di DNA maschile sotto le unghie di Chiara e alcune impronte all’interno della villetta, tra cui la cosiddetta “papillare 33” trovata sul muro della scala che porta al seminterrato. Secondo una consulenza, appartiene ad Andrea Sempio, ma la difesa replica che si tratta di una traccia compatibile con la sua frequentazione della casa.

Inoltre, secondo Corriere, ci sono poi tre elementi anomali nelle tracce di sangue. Tre gocce davanti al divano difficili da identificare, una macchia di di sangue tra il terzo e quarto gradino delle scale e il sangue non calpestato da Stasi, già discussa nel processo.

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