Frecce Tricolori, ancora da accertare le cause dell’incidente

Frecce Tricolori, ancora da accertare le cause dell'incidente

Frecce Tricolori, ancora da accertare le cause dell’incidente. Nessuna scatola nera, ma il velivolo ha un sistema di registrazione dei parametri di volo

Sono ancora tutte da chiarire le cause che hanno determinato, ieri, 16 settembre, lo schianto dell’Aermacchi MB-339 delle Frecce Tricolori. Impatto con gli uccelli o guasto meccanico sono le due ipotesi più probabili al vaglio dell’Aeronautica Militare. Fino a ieri sera lo scontro con i volatili risultava la spiegazione più plausibile, anche perché – scrive il Corriere della Sera – “sei secondi dopo il decollo il pilota avrebbe lanciato l’allarme al capo squadra parlando di «problema al motore» e «bird strike».

Le indagini, al netto di quelle della magistratura, saranno svolte dalla commissione di investigazione dell’Aeronautica. «Sono in corso accertamenti lunghi e complessi, insieme ai primi rilievi. Dobbiamo raccogliere i pezzi dell’aereo e dell’auto. Sulle cause non possiamo dire nulla, tutto va accertato. Gli uccelli che colpiscono l’aereo? Ci sono probabilità, ma non è momento di fare diagnosi», ha detto Gabriella Viglione, procuratrice di Ivrea, dopo una prima ispezione ai luoghi dell’incidente. Poi conclude «Sarà una lunga indagine, l’auto transitava su questa provinciale al momento dell’impatto, è un dato di fatto».

Il velivolo non ha «scatole nere», ma è dotato di sistemi di registrazione dei parametri di volo che andranno recuperati ed esaminati insieme al campionamento dei liquidi (olii, carburante), il controllo dei sistemi idraulici, l’ascolto delle registrazioni audio e l’analisi dei rottami.

Il velivolo finito su una macchina che transitava sulla strada esterna alla pista ha causato la morte di una bambina di 5 anni e il ferimento degli altri membri della famiglia. «Il papà è molto provato, è sotto choc, continua a pensare alla bambina, ha detto solo che ha sentito un grosso rumore, di più non ha aggiunto», ha detto il dg della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, in visita ai genitori della bimba.

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«Si tratta di una notizia sconcertante, che ci colpisce in maniera terribile», sono queste le parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, sul posto insieme al presidente della Regione Alberto Cirio. «Con profondo dolore – ha detto il presidente Cirio – la Regione Piemonte si stringe alla famiglia e alle persone coinvolte in questa immane tragedia».

Anche la premier Giorgia Meloni si è detta sconvolta: «La morte della piccola Laura in seguito al terribile schianto di uno dei velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale mi addolora profondamente e mi lascia senza parole», ha aggiunto. «A nome mio e di tutto il governo – conclude il presidente del Consiglio – esprimo vicinanza e cordoglio alla famiglia della bimba deceduta e rivolgo i miei auguri di pronta guarigione ai suoi genitori, e al suo fratellino rimasti feriti in questa tragedia».

Il pilota del velivolo Oscar Del Dò, 35 anni, ha riportato delle lievi ustioni, ma è riuscito, prima di lanciarsi dall’abitacolo ad evitare che l’aereo finisse sulle case. «Pony 4», questo il suo nome in codice ha comunicato al capo formazione che «il motore si è spento per l’impatto con degli uccelli», spiega al Corriere della Sera il generale Urbano Floreani, ex pilota delle Frecce e responsabile della comunicazione dell’Aeronautica, «ma nel frattempo, dopo aver provato in tutti i modi a riaccenderlo, riesce a tenere il Macchi, lanciandosi solo all’ultimo momento, portando l’aereo lontano dalle case».

Fonte immagine: https://twitter.com/FrecceTricolori

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