L’ex calciatore si è raccontato a “Sette”
Francesco Totti ha ormai iniziato una nuova fase della sua carriera dopo l’addio al calcio giocato. L’ex calciatore che ha anche vinto il nastro d’argento per il suo docufilm “Mi chiamo Francesco Totti”, si è raccontato nell’ultimo numero di “Sette”.
Nel corso dell’intervista il campione ha parlato anche del Covid: “Ho avuto una polmonite bilaterale, sono stati 24 giorni molto duri, i ragazzi si sono spaventati anche se per fortuna loro erano tutti positivi ma asintomatici”.A causa del virus ha anche infatti perso il padre Enzo.
Impossibile poi non parlare della Roma calcio: “Trigoria è quasi la mia prima casa. L’addio? Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. A 40 anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto. Però nel mio caso sono stato costretto. Una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione”.
Oggi Totti è lontano dal calcio giocato e ha una sua agenzia di scouting dove aiuta i giovani talenti del calcio a iniziare la loro carriera.
Su Sette, dopo il documentario non nega anche la possibilità di altre esperienze al cinema e lancia un invito a un romano doc come Verdone: “Per un remake di ‘In viaggio con papà'”.
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Intanto il 19 marzo su Sky Original arriva anche la serie “Speravo de Morì Prima” sugli ultimi anni di carriera e in cui Pietro Castellitto veste i suoi panni.
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