Filippo Tortu si racconta: “Nessun calciatore può gareggiare contro una centometrista”

Tortu

Ospite il corridore azzurro

Nel corso della tredicesima puntata del podcast “Stasera c’è Cattelan – Supernova”, Filippo Tortu, campione olimpico e velocista di fama internazionale, si racconta attraverso tre aneddoti significativi della sua carriera.

“Agli Europei ho voluto strafare”

Tortu riflette sulla delusione vissuta agli Europei, dove, pur essendo favorito, è arrivato secondo nei 200 metri: “Sono tornato a casa inca**o, dove potevo vincere i 200 metri”. Racconta di aver commesso errori per l’eccessiva concentrazione sul cronometro: “Ho voluto forzare, a tutti i costi raggiungere un obiettivo di tempo. Non ho corso sciolto”. L’atleta ammette di aver sbagliato in curva e di aver speso troppo nei primi 150 metri, pagando lo sforzo nella fase finale: “Il giorno prima avevo corso benissimo, gara migliore della mia vita. Il giorno dopo ho fatto la peggiore”.

“Quando mi sono rotto entrambe le braccia correndo”

Tortu ricorda un episodio traumatico avvenuto nel 2014 durante una semifinale ai Giochi Olimpici Giovanili: “Mi sono sbilanciato sul tuffo finale, ho messo giù le mani e spezzato entrambi radio e ulna, quattro fratture scomposte”. Il racconto si fa surreale quando descrive il trattamento ricevuto in Cina: “Gli infermieri mi mettevano sulla barella prendendomi per le braccia! Nessuno parlava inglese, e in 15 guardavano le gambe!”, narrando la situazione con ironia e suscitando le risate di Alessandro Cattelan.

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“Il calciatore più veloce sarà sempre più lento di una centometrista”

Parlando di sport e velocità, Tortu chiarisce un luogo comune: la superiorità degli sprinter sui calciatori. Alla domanda ricorrente su chi vincerebbe una sfida sui 60 metri, lui risponde categorico: “Non esiste calciatore che possa gareggiare contro una centometrista di alto livello. Le più forti fanno 10.70, 10.60… non è il loro sport”. Pur tifoso juventino, Tortu ironizza sull’ossessione mediatica che lo accompagnò con l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve: “Ero contentissimo, ma ogni intervista mi chiedevano: ‘Ronaldo lo sfideresti?’”.

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