Elisa Claps, il fratello: “Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione della verità”

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Elisa Claps, il fratello Gildo contro la diocesi: “Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione della verità”

In una intervista al giornalista Carlo Macrì del Corriere della Sera, Gildo, il fratello di Elisa Claps, interviene sulle polemiche su un presunto risarcimento e chiarisce: «È vergognosa questa affermazione. La nostra era solo una provocazione, per inchiodare la Chiesa alle sue responsabilità. Non volevamo soldi e non era certo una richiesta di composizione amichevole utile ad evitare strascichi polemici».

Poi aggiunge: «Li tranquillizzo. Se hanno timore che nel momento in cui dovessero ammettere le loro responsabilità possano essere chiamati a risarcire, noi non avanzeremo nessuna pretesa economica. Facessero come ho fatto io: ho devoluto per intero il mio compenso per la consulenza alla sceneggiatura della fiction Per Elisa al progetto Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa. Dimostrerebbero finalmente un volto umano e cristiano, visto che fino adesso non sono riusciti a farlo».

Alla domanda su cosa sia l’associazione, dice: «Costruiremo insieme all’associazione di volontariato Vis un ambulatorio medico nella Regione di Kivu, per migliorare le condizioni di salute della popolazione di Goma. Intitoleremo la struttura ad Elisa. Era il suo sogno. Lei diceva di voler fare il medico».

Sulla posizione della Chiesa di Potenza, dice: «Hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un’opera di rimozione sistematica della verità, con una sequela infinita di menzogne».

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Su un dossier annunciato dall’arcivescovo di Potenza, dice Gildo Claps: «Lo aspetto con ansia. Magari lo tirassero fuori. Loro hanno una sola verità assoluta ed è quella che dicono loro. Continuano a difendere don Mimì Sapia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità, mentre per Elisa non c’è un ricordo».

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