Delitto Giulia Tramontano, ecco i prossimi passi: l’autopsia e la chiusura indagini

Delitto Giulia Tramontano, ecco i prossimi passi l'autopsia e la chiusura indagini

Delitto Giulia Tramontano, ecco i prossimi passi: l’autopsia e la chiusura indagini che potrebbe portare al processo con rito immediato

Nella tarda serata di ieri sono stati resi noti gli esiti del sopralluogo della scientifica nell’appartamento in cui è stata uccisa Giulia Tramontano. Secondo quanto emerso, l’appartamento era stato completamente ripulito e sistemano in maniera quasi maniacale. Gli oggetti repertati hanno però evidenziato, grazie all’utilizzo del luminol, tracce di sangue. Ulteriori esami potranno stabilire se appartengono a Giulia.

L’autopsia sul corpo di Giulia sarà effettuata alle 8 di venerdì prossimo presso l’Istituto di Medicina legale di piazzale Gorini. L’esame permetterà di capire quanti colpi siano stati inferti dall’assassino Alessandro Impagnatiello.

Dalla prima ispezione cadaverica il medico legale, è emerso che la donna – come riportato da Il Giorno, “sarebbe stata colpita almeno tre volte, due alla gola e una al torace; tuttavia, quando è stato rinvenuto nell’intercapedine di via Monte Rosa, il corpo aveva diverse parti coperte da sacchi di plastica, brandelli di vestiti e pellicola trasparente tipo domopak, e di conseguenza non è stato possibile in quella circostanza capire se la donna sia stata ferita anche in altri punti”.

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Ancora molti i punti oscuri da chiarire, come la possibilità di un complice. Inoltre, si cerca il cellulare della vittima, che non è stato rinvenuto nel tombino dove l’uomo ha gettato la patente e le carte della vittima. Inoltre, come scrive Tgcom24, per Impagnatiello potrebbe prefigurarsi il processo con rito immediato: “Quando avrà raccolto tutti gli elementi, la Procura potrà contestare nuovamente nella richiesta di immediato, su cui dovrà esprimersi il gip (con questo rito si salta l’udienza preliminare), l’aggravante della premeditazione, esclusa nell’ordinanza di custodia. Il termine per chiedere l’immediato è fissato a sei mesi dalla misura cautelare”.

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