
Delitto di via Poma, chi ha ucciso Simonetta Cesaroni? La sua morte resta uno dei casi irrisolti della storia del crimine italiano
Il delitto di via Poma è un omicidio irrisolto avvenuto a Roma il 7 agosto 1990. La vittima è Simonetta Cesaroni, una giovane segretaria di 21 anni che lavorava negli uffici dell’Associazione Italiana Alberghi della Gioventù (A.I.A.G.) al civico 2 di via Poma, nel quartiere della Vittoria.
Il corpo di Simonetta fu trovato alle 18:45 da un’inquilina dello stabile, che aveva sentito dei rumori provenire dall’appartamento A.I.A.G. La vittima era stesa sul pavimento in una pozza di sangue, parzialmente svestita e con 29 coltellate sul corpo. Le ferite erano concentrate sul collo, sul cuore e sugli occhi. Secondo la ricostruzione dei fatti: Simonetta è stata colpita al volto con un manrovescio che la tramortisce. Poi venne immobilizzata a terra: qualcuno si è messo in ginocchio sopra di lei e le ha premuto i fianchi con le ginocchia con tanta forza da lasciarle degli ematomi. Poi l’ha colpita con un oggetto, oppure le avrebbe sbattuto la testa violentemente a terra, ad ogni modo per via di questo trauma cranico Simonetta sviene. L’assassino ha preso poi forse un tagliacarte, iniziando a pugnalarla a ripetizione. Saranno 29 alla fine i colpi inferti, di circa 11 centimetri ciascuno di profondità. Sei furono i colpi inferti al viso, all’altezza del sopracciglio destro, nell’occhio destro e poi nell’occhio sinistro; otto lungo tutto il corpo, sul seno e sul ventre; quattordici dal basso ventre al pube, ai lati dei genitali, sopra e sotto.
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Le indagini, inizialmente condotte dalla polizia, si sono concentrate sul fidanzato di Simonetta, Raniero Busco, che è stato indagato per omicidio. Busco è stato assolto in primo grado nel 1999, ma è stato condannato in appello nel 2005. La Cassazione ha però annullato la sentenza d’appello nel 2008, ordinando un nuovo processo. Nel 2011, Busco è stato assolto in via definitiva.
Negli anni successivi, le indagini si sono concentrate su altre persone, tra cui l’inquilino dello stabile, Pietrino Vanacore, e il portiere dello stabile, Salvatore Volponi. Tuttavia, nessuno di questi soggetti è mai stato incriminato.
Il delitto di via Poma è uno dei più famosi cold case italiani. L’inchiesta è stata caratterizzata da numerose contraddizioni e depistaggi, che hanno reso difficile l’individuazione del colpevole.
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Ecco i fatti principali del delitto:
- 7 agosto 1990: Simonetta Cesaroni viene uccisa negli uffici dell’A.I.A.G. di via Poma.
- 18 agosto 1990: Il corpo di Simonetta viene trovato da un’inquilina dello stabile.
- 1993: Raniero Busco viene indagato per omicidio.
- 1999: Busco viene assolto in primo grado.
- 2005: Busco viene condannato in appello.
- 2008: La Cassazione annulla la sentenza d’appello.
- 2011: Busco viene assolto in via definitiva.
Il delitto di via Poma è ancora un mistero. L’assassino di Simonetta Cesaroni è ancora a piede libero.
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