Covid, ecco i sintomi della variante Eris, definita “pre-Covid”

Covid, ecco i sintomi della variante Eris, definita pre-Covid

Covid, ecco i sintomi della variante Eris, definita “pre-Covid” perché la malattia viene rilevata dopo diversi giorni

Gli scienziati stanno studiando con attenzione lo sviluppo delle nuove varianti del Covid. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un aumento dei contagi che ha generato un allarme e spinto virologi e immunologi a lanciare appelli per indurre la popolazione a fare attenzione e ad assumere comportamenti prudenti.

Tra le ultime all’attenzione degli scienziati c’è la variante Eris, che viene particolarmente monitorata per le sue caratteristiche molto simili alla sottovariante Omicron, ma con delle differenze. Se in comune hanno l’altra trasmissibilità, a differenziarle ci sarebbe il fatto che l’infezione da Covid non viene subito individuata nel soggetto malato.

I primi sintomi non rileverebbero la malattia. Come riportato da IlMessaggero.it: “l’individuo starebbe sperimentando sintomi ma, una volta effettuato il tampone, il test risulterebbe negativo. Poi, circa una settimana dopo, i sintomi peggiorano e solo in quel momento il test risulta positivo”.

Thomas Moore, specialista di malattie infettive presso l’Università del Kansas, ha spiegato a cosa sarebbe dovuto questo fenomeno: «Ci vuole un po’ di tempo prima che il virus venga diffuso in quantità sufficienti per essere rilevabile. Se presenti sintomi e inizialmente il test è negativo, dovresti eseguire nuovamente il test dopo 48 ore. La possibilità di un test positivo aumenta significativamente a giorni alterni».

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Marco Cavaleri, responsabile ‘Rischi sanitari e Strategie vaccinali dell’Ema e a capo della Task force emergenze, ha riferito all’Adnkronos come sia stato «raccomandato di focalizzare le campagne vaccinali su anziani, persone dai 6 mesi di età con patologie che aumentano il rischio di Covid grave, donne incinte, operatori sanitari e individui che vivono in prossimità di soggetti vulnerabili. Considerando come sono andate le campagne vaccinali l’anno scorso, è bene focalizzarsi dove l’impatto è maggiore, ovvero chi rischia di più di essere ospedalizzato».

In Italia, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che i nuovi vaccini aggiornati saranno disponibili tra quindici giorni e saranno riservati a over 60, operatori sanitari e persone fragili.

Foto di Anna Shvets: https://www.pexels.com/it-it/foto/donna-strada-fuori-medico-3902732/

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