Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa da un amico. Molti i dettagli da chiarire

Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa da un amico. Molti i dettagli da chiarire

Chiara Gualzetti, la giovane quindicenne è stata uccisa da un amico reo confesso, ma molti sono i dettagli da chiarire, compreso il movente

Ancora un fatto di cronaca e di sangue in questa estate. La ricerca di Chiara Gualzetti, la giovane quindicenne scomparsa domenica scorsa si è conclusa con il suo ritrovamento senza vita su un’altura, ai bordi di un boschetto, nel parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio, sui colli della provincia di Bologna, non molto distante dalla propria abitazione. Era uscita di casa alle 9 del mattino e vedendo che non rientrava e risultava irraggiungibile, i genitori hanno allertato i carabinieri, che con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, di volontari e unità cinofile si sono messi subito alla ricerca.

Ad ucciderla è stato un suo amico, coetaneo di Chiara, che ieri, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato. Fin dai primi momenti della scomparsa, gli investigatori hanno sentito tutte le persone che potevano essere potute entrare in contatto con la giovane, tra cui questo amichetto, che all’inizio avrebbe anche cercato di depistare i carabinieri, fornendo false informazione, come la notizia che la giovane si doveva incontrare con una persona conosciuta sui social. A seguito della confessione, il giovane è accusato di omicidio ed è in stato di fermo.

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Ancora non è chiaro il movente che ha spinto il ragazzo a uccidere Chiara. Dalle prime dichiarazioni emerse dall’interrogatorio, il giovane avrebbe parlato di una “voce” o di una “forza” che lo ha spinto ad uccidere e poi avrebbe anche detto, che quella era la volontà della stessa ragazza: «Sento un demone che mi parla da molti anni» e «L’ho fatto per lei» . Quest’ultima ipotesi discorda con le descrizioni che amici e conoscenti fanno di Chiara, descrivendola come una ragazza solare, dinamica e allegra.

Ma alcuni dettagli non tornano, come a testimoniare che il delitto sia stato ben organizzato e non un’azione di impulso. Il giovane avrebbe cancellato delle chat delle conversazioni con la ragazza, ha ripulito il coltello con cui ha commesso l’omicidio, ritrovato poi nella sua abitazione insieme agli indumento sporchi di sangue, e il dubbio sul luogo del ritrovamento del cadavere e le modalità dell’omicidio. Il corpo si trovava in una zona generalmente molto frequentata, soprattutto nel fine settimana, compresa domenica scorsa.

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