Caso Saman Abbas, il padre ha dichiarato: “non so chi ha ucciso mia figlia”

Caso Saman Abbas, il padre ha dichiarato durante il processo per la morte della figlia: “non so chi ha ucciso mia figlia”
Shabbar Abbas, dopo l’estradizione dal Pakistan è comparso in aula per rispondere delle accuse mossegli per l’omicidio della figlia Saman. Tramite il suo avvocato, Simone Servillo, l’imputato dice: “non sa da chi è stata uccisa la figlia e vuole saperlo”.
Ancora, il suo legale afferma “Sebbene sia stato dipinto come il mandante di questo vergognoso omicidio, è un uomo al quale hanno ammazzato la figlia e vuole giustizia”. Poi aggiunge in merito al contatto con il fidanzato di Saman: “A noi avvocati ha detto che quando ha avuto contatti con la famiglia di Saqib è stato per chiedere se il ragazzo, considerate le foto che erano uscite con la figlia, avesse intenzioni serie. La famiglia gli ha risposto che mai avrebbe sposato Saman – spiega il legale – perché promesso a un’altra donna”.
Poi descrive lo stato d’animo di Shabbar: “Lui, detenuto per l’omicidio della figlia, è molto concentrato, emotivamente molto provato dalla carcerazione ma soprattutto dal fatto che gli hanno ammazzato la figlia”.
Sulla moglie che è ancora latitante ha detto: “Shabbar ha detto che quando è stato arrestato in Pakistan, la moglie si trovava in casa. Shabbar era in un campo quando è stato raggiunto dalla polizia e si è messo a disposizione. Mentre la moglie si trovava in casa. C’era un mandato di arresto anche per lei? Questo non lo sappiamo, non eravamo in Pakistan”.
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Dichiarazioni simili erano già trapelate nei giorni scorsi. Ai suoi legali, avrebbe detto: “Non siamo stati noi a uccidere nostra figlia. Non l’abbiamo mai maltrattata e le abbiamo sempre voluto bene”.
“Non ero contrario al fatto che mia figlia sposasse un altro. L’uccisione delle donne nel nostro Paese per motivi d’onore è un vecchio retaggio: ora non esiste più e nella nostra famiglia non è mai accaduto. A mia figlia – ha riferito l’uomo – non ho mai imposto restrizioni, ma solo dato consigli. Lei non stava più bene con la famiglia, ma solo perché voleva una vita più libera, non perché le avessimo imposto un matrimonio”.
Su Saqib dice: “Non ero affatto contrario alle loro nozze. Anzi, ai suoi familiari chiesi se Saqib avrebbe voluto veramente sposarla, ma loro mi dissero di no perché lui doveva già convolare a nozze con un’altra. Allora io dissi loro che non volevo più che Saqib pubblicasse foto sui social di lui e Saman”.
Inoltre, sulla fuga in Pakistan dice: “Anche Saman sarebbe dovuta venire con noi, ma non fu possibile perché lei aveva un divieto di lasciare l’Italia deciso dal tribunale”.
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