Autopsia Saman Abbas: “una morte avvenuta con modalità atroci”. Ecco come è stata uccisa la giovane pakistana
Si è svolto ieri, 9 dicembre, il primo esame autoptico sul corpo di Saman Abbas. Anche se si attendono gli esiti degli esami istologici, del DNA e dell’intera autopsia, sono già emersi nuovi dettagli.
Al termine dell’esame, condotto dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo, l’avvocato Riziero Angeletti, che rappresenta l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, parte civile al processo del 10 febbraio prossimo, ha detto al Corriere della Sera: «è stata una morte avvenuta con modalità atroci».
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Poi Angeletti aggiunge: «da questo primo esame, sia pure parziale ma importante, ne deriva la considerazione che l’uccisione della ragazza non è avvenuta come immaginato sino a oggi». Indiscrezioni parlano di un taglio alla gola orizzontale di circa 15 cm. Se ciò venisse confermato, Saman non sarebbe morta per soffocamento, ma sarebbe stata sgozzata. Saranno gli esiti definitivi dell’autopsia a dare certezze maggiori.
Intanto, dal carcere emergono nuovi dettagli sulle dichiarazioni dei parenti di Saman coinvolti nell’omicidio. Secondo quanto riportato sempre dal Corriere della Sera, «i partecipanti si sarebbero sbarazzati dei loro indumenti» bruciandoli «nelle stufe a legna presso la casa degli Abbas o in quella di Hasnain». «Questo per far sì che le forze dell’ordine non trovassero tracce di sangue della giovane Saman».
Inoltre, la loro missione non era conclusa, perché anche il fidanzato di Saman, che attualmente vive sotto protezione in una località segreta, doveva essere ucciso.
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