Attentatore arrestato a Milano, scoperta rete ben organizzata. Ecco dove

Attentatore arrestato a Milano, scoperta rete ben organizzata. Ecco dove

Attentatore arrestato a Milano, scoperta rete ben organizzata. Ecco dove è stata rilevata e in che cosa consisteva

Abdesalem Lassoued, il tunisino 45enne attentatore a Bruxelles, arrestato a Milano aveva una rete organizzativa ben strutturata. Secondo quanto emerso dalle indagini, il soggetto risultava legato ad una rete che aveva ramificazioni tra Milano e Cremona. “Un territorio – si legge sul Corriere.it – che adesso, nella mappatura della nostra intelligence dopo l’attacco a Bruxelles, torna d’attualità registrando la presenza per appunto di quei vecchi legami di Lassoued, che nella sua intensa carriera criminale aveva avuto un significativo passato da scafista lì incrociando italiani della criminalità organizzata.

Tuttavia, nella rete individuata non si farebbe cenno ad azioni di tipo terroristico, ma a crimini comuni e a legami con spacciatori e bande del racket della prostituzione, che sarebbero distanti dalle ideologie e dalle azioni della “guerra santa”.

Ciò, però, non escluderebbe una inversione di marcia o un allargamento delle indagini, considerando che sarebbero emersi legami con spaccio e traffico di cocaina, ma anche il traffico di donne destinate al mercato della prostituzione. Scrive sempre il Corriere della Sera: “Africani originari di Ciad, Nigeria e Sudan i quali, d’intesa con i malavitosi tunisini, organizzano i viaggi «protetti» dal Nordafrica all’Italia dei migranti, quelli sicuri. Questi viaggi trasportano le ragazze costrette alla prostituzione, considerate merce preziosa e da salvaguardare rispetto agli altri, uomini, famiglie, mamme e bambini, che possono pure affogare”.

Il traffico di donne dall’Africa all’Europa è un fenomeno complesso e multiforme che coinvolge una varietà di fattori, tra cui la povertà, la mancanza di opportunità, la discriminazione e la violenza. Le donne vittime di traffico sono spesso reclutate con l’inganno o la forza, e poi costrette a lavorare in condizioni di schiavitù, come prostitute, domestiche o operaie sfruttate.

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Il traffico di donne dall’Africa all’Europa avviene attraverso una serie di fasi. Il reclutamento delle vittime di traffico avviene spesso in Africa, dove i trafficanti sfruttano la povertà, la mancanza di opportunità e la vulnerabilità delle donne. I trafficanti possono usare una varietà di metodi per reclutare le vittime, tra cui: le promesse di lavoro, di matrimonio o di un futuro migliore in Europa; violenza o minacce; abuso di fiducia; falsi documenti.

Una volta reclutate, le vittime di traffico vengono spesso trasportate in Europa attraverso rotte clandestine. Il trasporto può essere pericoloso e traumatico, e spesso comporta il rischio di morte o di gravi lesioni. All’arrivo in Europa, le vittime di traffico vengono spesso costrette a lavorare in condizioni di schiavitù. Possono essere costrette a prostituirsi, a lavorare come domestiche o come operaie sfruttate. Le vittime di traffico sono spesso costrette a lavorare per lunghe ore, senza alcun compenso o con un compenso minimo. Sono spesso sottoposte a violenza, abusi e sfruttamento psicologico.

Fonte immagine: https://twitter.com/_Carabinieri_/status/1724328814098927854/photo/1

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