Alessia Pifferi in tribunale: “Ho sempre accudito mia figlia come fa una mamma esemplare”

Alessia Pifferi in tribunale Ho sempre accudito mia figlia come fa una mamma esemplare

Alessia Pifferi risponde alle domande in tribunale: “Ho sempre accudito mia figlia come fa una mamma esemplare”

“Ho sempre accudito mia figlia come fa una mamma esemplare. Di professione ho sempre fatto la mamma, le facevo tutto. In una fase della mia vita ho lavorato come assistente alla poltrona di un dentista, poi ho fatto la baby sitter e le pulizie. Sono stata sposata e da sei anni sono separata”. Queste le dichiarazioni rese in tribunale che Alessia Pifferi, la mamma della piccola Diana morta di stenti il 21 luglio del 2022, dopo essere stata abbandonata per una settimana in casa.

Come riportato da Fanpage.it, la donna ha risposto alle domande del pubblico ministero Francesco De Tommasi e ha raccontato come è nata la piccola: “Diana nasce all’improvviso il 29 gennaio 2021, non sapevo di essere incinta, è nata prematura nel bagno della casa del mio compagno a Leffe”. Poi ha precisato: “Non sapevo di essere incinta, pensavo che i dolori di pancia fossero dovuti a una infiammazione del nervo sciatico. Il mio compagno l’ho conosciuto su meet e siamo subito partiti per le vacanze”.

Poi ha aggiunto: “non è stato facile essere ragazza madre, ma non ho avuto problemi ad accettarla”. L’Adnkronos aggiunge altre parti della testimonianza :”Durante il primo l’interrogatorio volevano farmi dire quello che non era vero, mi hanno messo ansia”. Precisando anche che: “Quando uscii di casa l’ultima volta Diana stava bene perché la toccai e si mosse”.

Leggi anche: Bambino autistico preso a pugni dal bidello. L’accaduto (Video)

Sulla pratica dell’abbandono ha detto di essere certa che “il latte nel biberon che le avevo lasciato bastasse”. “L’ho lasciata sola pochissime volte, non ricordo quante. Ero preoccupata di lasciarla sola così le lasciavo due biberon di latte, due bottigliette d’acqua. Avevo paura di molte cose, anche se riuscisse a bere l’acqua, ma la lasciavo da sola perché pensavo che il latte bastasse” ha raccontato Alessia Pifferi.

La donna è accusata di omicidio volontario pluriaggravato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto di questo sito è protetto da Copyright.